
decades of expertise and innovation in the battery industry with Eltec, SET Engineering and Sinter
14 April 2025Nel corso della prima edizione di BATTERY DAY (14 aprile 2025, BolognaFiere), evento di networking, aggiornamento e business che ha radunato tutti i protagonisti italiani del settore delle batterie – imprenditori e istituzioni – abbiamo intervistato il Cavaliere del Lavoro Federico Vitali, fondatore del marchio FAAM e vicepresidente di FIB SpA.
Com’è nata e quali sono le specificità della vostra azienda?
FAAM nasce nel 1974 e oggi è il marchio di riferimento di FIB SpA, società parte del gruppo Seri Industrial SpA, quotato su Euronext Milan. La nostra missione è supportare la transizione energetica globale attraverso la produzione di sistemi di accumulo sostenibili e ad alto valore tecnologico. La nostra specificità risiede in un approccio integrato che va dalla produzione di celle al litio – con tecnologia LFP – fino all’assemblaggio di battery pack per applicazioni industriali, commerciali e residenziali. Con la realizzazione del progetto Teverola 2 (nell’area di Caserta), FAAM sarà tra le prime aziende europee a disporre di una gigafactory interamente dedicata alla produzione di celle al litio.
Qual è il quadro generale del comparto in questo momento, analizzando prospettive e criticità?
Il comparto dello storage energetico è in forte crescita, trainato dalla necessità di decarbonizzazione, dalla diffusione delle fonti rinnovabili e dalla transizione verso la mobilità elettrica. Le prospettive sono incoraggianti, con una domanda in aumento sia a livello industriale che residenziale. Tuttavia, persistono alcune criticità, tra cui la dipendenza dell’Europa dalle forniture extra-UE per materie prime e tecnologie critiche, l’instabilità dei prezzi lungo la supply chain e la necessità di armonizzare le normative di settore. In questo scenario, l’autonomia strategica e la capacità produttiva interna rappresentano asset fondamentali.
In tale contesto quali sono i vostri punti di forza e con quale strategia operate su questo mercato?
Il principale punto di forza di FAAM è il controllo dell’intera filiera produttiva, a partire dalla cella. Siamo attualmente l’unico produttore italiano e nel Sud Europa con tecnologia LFP su scala industriale. A ciò si affianca un know-how maturato in oltre 50 anni di esperienza nel settore batterie e un forte orientamento all’innovazione e alla sostenibilità. Operiamo con una strategia multi-segmento (B2B e B2C), puntando su soluzioni modulari, scalabili, ad alto rendimento, e integrate con sistemi di gestione avanzata. Il nostro obiettivo è offrire prodotti affidabili, sicuri ed efficienti, in grado di rispondere alle esigenze energetiche di oggi e di domani.
Chi sono i vostri clienti e com’è strutturata la vostra offerta commerciale?
I nostri clienti spaziano dal settore industriale e logistico (Motive Power), all’accumulo stazionario (Energy Storage Systems), fino al comparto navale e a quello militare. L’offerta commerciale è articolata in tre macro-linee: sistemi di accumulo per applicazioni B2B (C&I), soluzioni residenziali per il mercato B2C e progetti customizzati per ambiti specializzati. Ogni prodotto è progettato per garantire performance elevate, lunga durata e un’impronta ambientale ridotta. A supporto della parte commerciale, abbiamo una rete di partner tecnici e distributori selezionati, oltre a un servizio di assistenza post-vendita qualificato.
Come siete organizzati a livello europeo e come cresce il vostro business rispettivamente in Italia e all’estero?
Il nostro hub tecnologico e produttivo si trova in Italia, presso i siti di Teverola (CE), dove stiamo completando il progetto Teverola 2. A livello europeo, collaboriamo con un ampio network di stakeholder industriali e istituzionali attraverso i progetti IPCEI e Horizon Europe, oltre a partnership strategiche con fornitori e clienti in Francia, Germania, DACH, BENELUX, Portogallo, Spagna, Scandinavia, USA, LATAM a ROW (Rest Of the World). In Italia il business si consolida su entrambi i fronti – industriale e residenziale – mentre all’estero cresce soprattutto nel segmento dello storage stazionario, grazie alla competitività delle nostre soluzioni LFP e all’affidabilità tecnologica della nostra proposta.
Quanto investite in ricerca e sviluppo e quali progressi tecnologici vi attendete nel futuro prossimo?
Investiamo circa il 6% del nostro fatturato annuo in ricerca e sviluppo, con team dedicati sia alla chimica delle celle che all’elettronica di gestione (BMS). Tra i progressi attesi: maggiore densità energetica, cicli di vita più lunghi, tempi di ricarica ridotti e sistemi sempre più integrati in logiche di smart grid. Inoltre, siamo impegnati nello sviluppo di tecnologie per il riciclo delle batterie a fine vita, per recuperare materie prime e minimizzare l’impatto ambientale, con l’obiettivo di creare una filiera circolare e autonoma in Europa.
Più in generale quali sono le vostre sfide, i vostri obiettivi di medio e lungo termine?
Le sfide principali sono legate al rafforzamento della competitività industriale europea, alla sostenibilità delle tecnologie e alla riduzione della dipendenza strategica dai Paesi extra-UE. In quest’ottica, i nostri obiettivi sono chiari: aumentare la capacità produttiva a più di 8 GWh/anno, estendere la nostra presenza in Europa, accelerare lo sviluppo di tecnologie circolari e consolidare FAAM come punto di riferimento per lo storage in Italia e nel continente. Puntiamo a costruire una catena del valore integrata e resiliente, al servizio della transizione energetica.
Tornando al presente, quali sono le vostre impressioni su questa prima edizione di BATTERY DAY. Ha soddisfatto le vostre aspettative?
La prima edizione di BATTERY DAY si è rivelata un’occasione preziosa per confrontarsi con operatori di rilievo del settore e con le istituzioni, in un momento cruciale per il futuro dell’energia. L’evento ha saputo coniugare contenuti tecnici e visione strategica, facilitando un dialogo costruttivo tra industria e policy maker. Abbiamo riscontrato grande interesse verso i nostri progetti e una consapevolezza crescente sul ruolo che l’Italia può e deve giocare nella filiera europea delle batterie. Sicuramente un’iniziativa da consolidare e far crescere.
Roberto Barone
Scopri FAAM: www.faam.com