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8 November 2024Multinazionale giapponese specializzata nell’automazione dei processi industriali, SMC è impegnata da tempo nell’offerta di soluzioni per la produzione di batterie. Nel corso di E-TECH EUROPE 2024, a Bologna, abbiamo intervistato Andrea Scagliarini, Car and secondary battery project manager della filiale italiana e Member of board of the advisors at AIdAM (Associazione Italiana di Automazione Meccatronica).
Com’è nata la vostra società e di cosa si occupa?
Dalla sua nascita, oltre 60 anni fa, SMC si è sempre distinta per la fornitura di soluzioni utili per automatizzare i processi industriali. Giapponesi di nascita ma attivi in tutto il mondo, la chiave del nostro successo è la lunga esperienza e il consistente know-how maturato in molteplici settori industriali quali automotive, elettronica, life science, alimentare, medicale e delle macchine utensili.
In quali altri settori siete attualmente impegnati?
Oltre 15 anni fa SMC ha iniziato a sviluppare soluzioni per il battery manufacturing insieme ai costruttori di accumulatori da una parte e di macchinari per la loro realizzazione dall’altra. La nostra azienda è intervenuta a supporto di questi due player per risolvere problematiche legate soprattutto al prodotto, ossia le batterie. Oggi i risultati portano vantaggi all’intera filiera: abbiamo contribuito alla diminuzione degli scarti, incrementando l’efficienza delle linee produttive e riducendo i costi di gestione delle forniture. Recependo le varie necessità abbiamo realizzato un pacchetto di soluzioni ad hoc costantemente aggiornati e perfezionati, giunti oggi alla terza generazione. Un risultato che si è potuto concretizzare solo grazie a un rapporto di partnership e piena condivisione con i nostri clienti.
Quanto pesa il comparto della mobilità sostenibile nel vostro business?
A livello globale quello della mobilità green è un mercato estremamente importante. Lo è ancor di più oggi in ambito europeo perché alimentato da una serie di investimenti strategici e di spinte, anche di natura legislativa, che per le loro prerogative e prospettive di crescita suscitano notevole interesse nella nostra azienda.
In un contesto di operatività globale come il vostro, qual è lo scenario che scorgete nel mercato italiano?
È evidente come il sistema industriale italiano si stia strutturando per supportare la produzione di batterie. D’altro canto il nostro è un paese ricco di aziende che sviluppano e costruiscono impianti industriali di ogni genere: pur provenendo da settori differenti, si stanno lanciando nel segmento delle batterie e in tal modo contribuiscono a portare ulteriore innovazione e nuove tecnologie.
In questo contesto quali sono i vostri principali punti di forza?
La nostra missione oggi è innanzitutto quella di portare in Europa il know-how sviluppato insieme alle tante realtà che in Asia hanno dato fiducia alle nostre soluzioni. Il fine è mettere queste competenze a disposizione di chi intende operare in questo ambito. È infatti un settore complesso, nel quale sono molte le variabili che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Per fare un esempio, la nostra esperienza ci ha permesso di comprendere come, adottando una serie di accorgimenti nel processo di automazione, sia possibile evitare di contaminare la batteria con metalli inquinanti come rame e zinco. I nostri clienti possono poi contare su un’organizzazione estremamente capillare, forte di 22.000 dipendenti nel mondo – tra i quali 1.500 ingegneri impegnati nel reparto ricerca e sviluppo – e su una struttura che offre ogni tipo di competenza, dall’account management dedicato al supporto tecnico durante l’engineering design, dallo storeroom assesment alla formazione. Ciò significa che chi si affida a SMC può ottimizzare i propri processi interni e avere così un reale vantaggio competitivo.
Quali le sfide e gli obiettivi a medio lungo termine?
Sicuramente impegnarci per mantenere la leadership nella produzione di batterie che abbiamo acquisito in Asia, dove siamo riconosciuti come un interlocutore privilegiato dai principali produttori, rafforzando la nostra presenza commerciale anche nel Vecchio Continente.
È il secondo anno che partecipate a E-TECH EUROPE: quali sono le vostre impressioni?
Rispetto alla prima edizione, nella quale abbiamo presenziato come semplici visitatori professionali, dal nostro stand abbiamo constatato un’evoluzione dell’offerta e un ampliamento dello spazio espositivo. Una formula molto attrattiva non soltanto per il mercato italiano, ma anche per i player internazionali. Un plauso va anche all’ampio ventaglio di conferenze e tavole rotonde di notevole spessore. È indubbiamente un contesto che offre un’ampia visibilità alle aziende, oltre a garantire uno scambio di visioni e know-how con i competitor. Siamo molto soddisfatti del risultato anche in termini di nuovi contatti stretti nell’ambito dello spazio fieristico.
Scopri SMC: www.smcitalia.it